Gli Onorevoli - Totò

Oliviero Beha

Guardatelo PER FAVORE !!!!

domenica 17 maggio 2009

da Lecce Prima.it: ancora atrocità su animali


Un episodio sconcertante che ha turbato la sensibilità di molti. Fa ancora discutere e parlare l’assurdo avvenimento consumatosi ieri ad Otranto, in località Fascio, a poca distanza dal centro cittadino, dove un cane meticcio, incrociato, con un pastore tedesco, è stato letteralmente scaraventato giù dalla scogliera da ignoti, e poi tratto in salvo dal locale responsabile dell’Enpa. Un fatto certamente deprecabile, che ha creato un lungo ed intenso dibattito anche sulle pagine di questo giornale e sugli spazi on line che l’hanno raccontato. Per quel che riguarda le condizioni di salute dell’animale, dall’Enpa si fa sapere che il cane sembra reagire bene alle cure amorevoli dei volontari e pertanto sembrerebbe fuori pericolo. Ma lo sconcerto resta. Anche perché come sottolineato già da Umberto Lanzilotto, autore del pronto salvataggio, alla presenza delle forze dell’ordine, trattasi di una situazione recidiva, già accaduta con frequenza negli ultimi due anni: “È il terzo episodio di questo tipo, il che sta ad indicare che il fenomeno è purtroppo abbastanza diffuso e non si configura come semplice anomalia. Non vorrei personalmente che disfarsi dei cani sia diventata la norma, gettandoli a mare. Siamo peraltro ancora sconvolti e memori dell’episodio del cane Totò, che siamo riusciti a salvare e ad affidare”.
Lanzilotto che si dice felice del salvataggio, ma allo stesso tempo arrabbiato perché “non siamo in grado (metto in mezzo anche noi dell’Enpa, nonostante i nostri sforzi quotidiani) di mettere in un angolo certa gente”: “Lo si può fare – puntualizza - solo col contributo di tutti: l’amministrazione, facendo le ordinanze, i cittadini, segnalando tutti gli abusi dei proprietari di cani, che, a loro volta, devono averli in regola. Chi ha un animale, come chi ha un bambino o una macchina, ha una responsabilità e deve adeguarsi alle normative vigenti, altrimenti è inutile prendere un cane”. Il responsabile locale dell’Enpa rivolge anche un appello all’amministrazione, al sindaco e all’assessore Coluccia “che mi hanno seguito in questo percorso”, affinché “mettano in pratica le ordinanze che abbiamo studiato insieme, perché non vorrei che passasse neanche il messaggio che qui, ad Otranto, chiunque può fare una cosa del genere”. Lanzilotto torna sull’accaduto ed afferma: “La cosa più raccapricciante di questa storia è che c’erano dei turisti al momento del recupero dell’animale, turisti che hanno esclamato: ‘Ma in che razza di paese siamo? Come possono succedere queste cose?’. Io non credo che gli otrantini siano gente che si alza la mattina per gettare un cane dalla scogliera, ma vorrei un segnale forte anche da parte della cittadinanza, che deve segnalare la gente che si macchia di certe azioni inqualificabili. Ne va anche dell’immagine della città, che non ha un bel ritorno da simili situazioni. Non oso immaginare se questo fosse successo in pieno agosto”.

1 commento:

  1. La Notizia (sempre da Lecce Prima.it):

    Prima abbandonato e gettato a mare. Poi fortunatamente salvato. È accaduto ad un cane meticcio ad Otranto, nei pressi del “Fascio”, la zona costiera cittadina, in prossimità del faro. L’animale è stato vittima dell’ennesimo agghiacciante episodio di violenza nei confronti dei cani consumatosi nella città dei Martiri, ad opera ancora una volta di ignoti. Il cane è stato tratto in salvo dal responsabile dell’Enpa locale, Umberto Lanzilotto, che si è tuffato in acqua, riportandolo a riva.

    Il meticcio, incrociato con un pastore tedesco, è stato scaraventato in acqua da una scogliera alta circa sei metri, in una zona adiacente al centro cittadino: il cane, nel volo, ha urtato ripetutamente contro le rocce riportando gravissime ferite alla parte posteriore del corpo. Stando alle prime ricostruzioni dei volontari, il cane, nel tentativo di riguadagnare la riva, avrebbe a lungo lottato contro le onde e le correnti marine, e, giunto ormai allo stremo delle forze, era ormai in procinto di annegare, quando una residente, allarmata da continui guaiti provenienti dal mare, si è accorta della sua presenza. La donna ha allertato i vigili urbani, i quali a loro volta hanno prontamente avvertito Lanzilotto, responsabile della sezione Enpa di Otranto, che, senza esitare, si è tuffato in acqua per raggiungere il cagnolino.

    “A giudicare dallo stato in cui l’abbiamo trovato – racconta Lanzilotto descrivendo il salvataggio – il meticcio doveva trovarsi in acqua da almeno sedici ore. Non appena mi ha visto ha iniziato a guaire ancora più forte facendo appello a tutte le sue energie residue per raggiungermi. Uno sforzo reso ancora più proibitivo dalla paralisi pressoché totale delle zampe posteriori, fratturare durante la caduta, e dalle gravi lesioni alle zampe anteriori. Non appena sono riuscito ad avvicinarmi al cane – prosegue Lanzilotto – l’ho assicurato a una pettorina e trascinato a riva, dove lo attendeva l’ambulanza del veterinario. Nelle prossime ore capiremo se l’animale riuscirà a sopravvivere alle gravi ferite”.

    Si apprende, però, che, nonostante le gravi condizioni in cui versa l’animale, il cane è fuori pericolo di vita. Episodi del genere, non sono del tutto nuovi, ad Otranto, e, per questo, Lanzilotto, oltre a lanciare una richiesta di adozione del cane recuperato, sottolinea: “Negli ultimi due anni purtroppo siamo già al terzo caso di un cane gettato dalla scogliera. Stavolta l’animale è stato fortunato che qualcuno si sia accorto della sua presenza. Questo tratto di costa, infatti, è poco abitato, la visibilità è scarsa e la sagoma dell’animale difficile da distinguere rispetto al mare. Ignoro chi possa essere l’autore di un gesto tanto crudele, posso però assicurare che io e gli altri volontari della Protezione Animali faremo del nostro meglio per individuarlo e assicurarlo alla giustizia”.

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