Gli Onorevoli - Totò

Oliviero Beha

Guardatelo PER FAVORE !!!!

venerdì 16 novembre 2012

l'anarchico Clément Duval pronuncia nel 1887

Non sono un ladro, né un assassino, sono un ribelle. Non vi riconosco il diritto di interrogarmi, perché qui, sono io l'accusatore. Accuso questa società matrigna e corrotta, in cui l'orgia, l'ozio e la rapina trionfano impuniti, e anzi venerati, sulla miseria e sul dolore degli sfruttati. Voi cianciate di furti, voi mi chiamate ladro come se un lavoratore che ha dato alla società trent'anni della sua avvilente fatica per poi non avere neppure il pane per sfamarsi, un cencio per coprirsi, un canile in cui rifugiarsi, potesse mai essere un ladro. Voi sapete bene che mentite, voi sapete meglio di me che è furto lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, che se al mondo vi sono dei ladri, questi vanno cercati tra coloro che oziando gozzovigliano a spese dei miserabili, i quali producono tutto, con le proprie mani martoriate. [...]


Io non tendo la mano a chiedere l’elemosina. Io pretendo che mi sia riconosciuto il diritto a riprendermi ciò che mi è stato tolto da una congrega di accaparratori, ladri e corrotti.

Non m’ingannate più. E, in cuor mio, non vi perdono.



Dal discorso che l'anarchico Clément Duval pronuncia nel 1887 durante il suo processo (tratto da "Nessuno può portarti un fiore" di Pino Cacucci)

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