Gli Onorevoli - Totò

Oliviero Beha

Guardatelo PER FAVORE !!!!

venerdì 29 aprile 2011

Taviano: elezioni 2011

... a presto una mia modestissima analisi del periodo politico attuale...


(continua)

giovedì 14 aprile 2011

Elezioni in Taviano...

Obiettivamente giudico INCREDIBILE quanto sta accadendo in Taviano.
Ogni mia aspettativa di osservare numerosissimi “atteggiamenti comici” da parte di tanti "politici" è stata superata e resa ridicola da una realtà grottesca e paradossale.
Veramente inconcepibile quanto è accaduto e sta per concludersi in questi giorni …
con l’ufficializzazione dello stravagante comportamento dei tattici della politica Tavianese.
Hanno illuso decine di giovani, li hanno utilizzati al fine di rafforzare la propria immagine mentre contrattavano su altri tavoli, con gente diversa e con idee opposte
E… la POLITICA , quella VERA, dove stava?
Attendo le ufficializzazioni per continuare il mio commento.



lunedì 4 aprile 2011

Barzellette umane...di Antonio Padellaro

Barzellette umane

L’ultima barzelletta sporca di Berlusconi è un video di “Repubblica tv” che ci dice molto su certa classe politica italiana. Non del protagonista di cui sappiamo proprio tutto e che può fare perfino pena mentre lo vediamo riciclare una vecchissima e disgustosa storiella noiosa. Il problema è chi lo ascolta. Siamo a palazzo Grazioli e nell’emiciclo dove si riunisce il parlamentino Pdl siede una delegazione di sindaci campani che chiedono lo stop agli abbattimenti delle case abusive. Un consesso di questuanti che tuttavia indossano la fascia tricolore. Ebbene, mentre il barzellettiere la tira per le lunghe, nel video si vedono i cosiddetti primi cittadini partecipare allo sforzo e quasi trattenere il fiato in vista del mesto traguardo. Quando finalmente dopo gli ultimi tornanti il cosddetto premier pronuncia le irresistibili parole “fica” e “culo”, scrosciante scatta l’applauso.
Ah, se uno solo di quegli ometti agghindati con i simboli delle istituzioni lo avesse interrotto alzandosi e andandosene. Non sarebbe oggi un eroe nazionale? Il primo capace di ribellarsi a un rito umiliante magari accompagnando l’eroico gesto con la storica frase: presidente le sue barzellette non fanno ridere nessuno.
E poiché il coraggio chi non ce l’ha non se lo può dare, non ci hanno nemmeno sorpreso i vistosi segni di apprezzamento colti sul palco di Lampedusa mentre l’umorista di Arcore elencava gli infallibili rimedi (l’acquisto di una villa, un campo da golf, il premio Nobel) per risolvere alla radice l’emergenza immigrazione sull’isola. Passi per il sindaco che dovrebbe dare spiegazioni su certi figuri sguinzagliati a minacciare di morte gli eventuali contestatori. Ma dal governatore siciliano Lombardo, al posto di quei sorrisetti ammiccanti (tipo, noi che la sappiamo lunga) ci saremmo aspettati altro. Per esempio, una di quelle belle frasi alla Camilleri che hanno reso i siciliani famosi nel mondo: ma presidente che minchia dice… A Lombardo che poteva diventare il politico italiano più popolare consigliamo questa frase attribuita a Nietzsche : “L’unico peccato che non mi perdono è aver costretto qualcuno ad aver vergogna di se stesso”.
Il Fatto Quotidiano, 3 aprile 2011

"Che gioia uccidere italiani"..."Ma che pena i cavalli"

Un articolo che desidero conservare in questo blog (chiuso, che non accetta commenti) che è in realtà una mia piccola agenda.

Da repubblica.it   http://www.repubblica.it/esteri/2011/04/04/news/i_racconti_shock_dei_nazisti_che_gioia_uccidere_italiani-14467341/?ref=HREC1-6

I racconti shock dei nazisti


"Che gioia uccidere italiani" I dialoghi dei soldati della Wehrmacht rivelati in un libro da due storici tedeschi. Bambini e donne massacrati: "Ma che pena i cavalli"
dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI


BERLINO - "In Italia, in ogni luogo dove arrivavamo, il tenente ci diceva sempre "cominciate ad ammazzarne un po'". Io parlavo italiano, avevo compiti speciali". Conversazione quotidiana tra un caporalmaggiore della Wehrmacht e un suo compagno di prigionia, registrata dai servizi segreti alleati durante la seconda guerra mondiale. Una delle tante. Citando e narrando questi documenti, un libro d'imminente uscita in Germania racconta con la precisa freddezza degli storici una realtà agghiacciante, che i tedeschi del dopoguerra, nelle due Germanie e dopo la riunificazione, avevano amato rimuovere: la Wehrmacht non fu l'esercito implacabile ma "pulito" e cavalleresco. Fu nell'animo collettivo pieno complice sia dell'Olocausto, sia dei crimini di guerra.


Ancora una volta la Germania democratica, antinucleare, pacifista fino al no alle bombe contro Gheddafi, rifà i conti con il passato.
"Soldaten, Protokolle von Kaempfen, Toeten und Sterben", cioè "Soldati, protocolli del combattere, dell'uccidere e del morire", s'intitola il libro degli storici Soenke Neitzel e Harald Welzer, in uscita per i tipi della S. Fischer Verlag di Francoforte (524 pagine, 22,95 euro). Un documento nuovo, testimonianza dell'onestà spietata con se stessi con cui i nuovi tedeschi guardano alla loro Storia. Per anni, Neitzel e Welzer hanno studiato oltre 150mila pagine di archivi dell'Intelligence Service britannico e dello Oss americano. Erano le registrazioni dattiloscritte dei colloqui tra prigionieri tedeschi, selezionati a caso dai servizi alleati. I britannici effettuarono l'operazione soprattutto a Trent Park, concentrandosi sugli ufficiali, gli americani a Fort Hunt privilegiando soldati semplici e graduati. Volevano capire la psicologia del nemico, scoprirono l'orrore. Ignari d'essere ascoltati, soldati e ufficiali della Wehrmacht parlavano liberamente, si vantavano a gara tra chi era stato più spavaldo e spietato.


"In un villaggio in Russia c'erano partigiani. E' chiaro che dovevamo fare terra bruciata, uccidemmo donne, bambini, tutto e tutti", dice un soldato a un altro. Oppure, ricordando l'aggressione alla Polonia: "Bombardavamo e mitragliavamo a volo radente attorno a Poznan, volevamo fare tutto il possibile con le mitragliatrici di bordo. Soldati, civili? La gente non mi faceva pena, ma uccidemmo anche cavalli, per i cavalli fui dispiaciuto fino all'ultimo giorno".


Diciotto milioni di uomini, 4 uomini tedeschi adulti su 10, servirono nella Wehrmacht. Queste conversazioni di prigionia tra gente comune, non tra nazisti convinti prescelti nelle SS, narrano l'adesione spontanea alla guerra totale hitleriana. Torniamo ai massacri in Italia: "Il tenente ci diceva, ammazzatene venti, così avremo un po' di pace, alla minima loro sciocchezza via altri cinquanta. Ra-ta-ta-ta con le mitragliatrici, lui urlava, "crepate, maiali", odiava gli italiani con rabbia". Anche altrove: "In Caucaso, se uccidevano uno di noi, il tenente non aveva bisogno di impartire ordini. Pistole pronte, donne, bambini, tutto quel che vedevamo, via!":


Il raptus sterminatore non contagiava solo fanti, bensì anche marinai della Reichskriegsmarine e i piloti della Luftwaffe tanto mitizzati come cavalieri dell'aria. "Col nostro U-Boot affondammo un cargo trasporta-bambini", dice il marinaio Solm nel 1943 a un compagno di prigionia. (Ndr erano le navi con cui i bimbi inglesi venivano portati in salvo dai bombardamenti, in Usa e Canada).


"Tutti affogati? Sì, tutti. E la nave? Seimila tonnellate".


Durante la Battaglia aerea d'Inghilterra, affrontare in duello Spitfires e Hurricanes della Royal Air Force non faceva piacere, ma accanirsi sui civili sì. "Avevamo un cannone da 20 mm, volando bassi su Eastbourne abbiamo visto una festa in una villa, abbiamo sparato, ragazze in abito sexy e uomini eleganti schizzavano via nel sangue, amico mio che divertimento!", si confessano gli ex piloti Baeumer e Greim. Poi c'era il sesso di guerra: "In quella casa a Radom in Polonia", disse il soldato Wallus, "ci portavano con i camion, ogni donna doveva avere una quindicina di noi ogni ora, ogni due settimane dovevano sostituirle". Con le partigiane, ancora più duri, ricorda il militare Reimbold: "In Russia prendemmo una spia, le infilzammo i seni con spini, le infilammo la canna del fucile di dietro, poi ce la facemmo. Poi la buttammo giù dal camion, le tirammo granate attorno, figurati, urlava ogni volta che esplodevano vicino!".


(04 aprile 2011)

domenica 3 aprile 2011

La dignità non dovrebbe essere in vendita!

Politica Tavianese:

(non ho visto il consiglio comunale...ma da quanto mi è stato riferito vi è stata una enorme mole ringraziamenti al Sindaco da parte delle opposizioni...)
..."Grazie al Sindaco?!!!"...
Ma non esiste proprio!!!!
Attendo maggiori e più accurate informazioni...
ma se quanto riferitomi dovesse rivelarsi vero...
mi ritengo SCANDALIZZATO dal comportamento dei politici attuali...
che non soltanto stabiliscono una "TATTICA ELETTORALE"
sulla pelle di coloro che hanno dovuto subire per 5 anni (leggi animalisti, ma non soltanto!), ma che veramente schiaffeggiano la dignità umana (in molti conosciamo i veri pensieri di questi politici!)!
Ritengo che tutto ciò sia un'offesa all'intelligenza ed alla sensibilità umana !!!
Ritengo che sia il modo più sbagliato per iniziare un nuovo percorso elettorale.
...Sono FIERO di aver scelto di restar fuori da queste elezioni.





(continua)