Continuo a chiedermi come sia mai stato possibile che, in Italia, (Democrazia da sempre rozza anche se basata su una straordinaria Costituzione) un noto giullare, miliardario dai percorsi economici scabrosi e sospetto Pduista e mafioso (vedi le documentazioni di Falcone e Borsellino, nonché le interviste agli stessi ancora rintracciabili su internet) ,
dal comportamento illegale, aggirando le leggi sino a farsele ripetutamente “costruire ad personam” per le proprie tv ed i programmi illegalmente lanciati sull’intero territorio nazionale (quando aveva chiari limiti territoriali, ecc. ), per i propri processi, per i propri interessi economici, ecc…
...Come possa esser possibile che un individuo di tal genere che al massimo da sempre poteva essere l’emblema del “traffichinismo”,
dell’illegalità, della voglia di potere a tutti i costi (senza averne alcun mezzo intellettivo) …
…come un individuo del genere sia potuto divenire il Presidente del Consiglio.
Ammettiamolo pure: l’illegalità in Italia ha da sempre avuto forti estimatori…
Già nel medioevo i governatori europei chiedevano consiglio a quelli italiani su come raggirare la legge, su come inserire nuove tasse “ad hoc”…
diciamolo pure…nel “DNA italiano” esiste qualcosa di particolarmente ed inopportunamente sviluppato in tal senso.
Non parliamo poi di organizzazioni mafiose… perché se certamente le troviamo in ogni parte del mondo… ricordiamo anche che siamo stati noi italiani ad esportare la MAFIA (intesa come organizzazione criminale al più alto livello) NEL MONDO …
Alla faccia del povero demente che afferma che gli italiani emigravano per lavorare e gli extracomunitari oggi vengono in Italia per uccidere (o comunque delinquere).
Sappiamo bene oramai da tempo che i “politici” in realtà sono ben altro che POLITICI !
Sono (GENERALMENTE) personaggi eletti non per meriti filosofici o sociali ma da organizzazioni che utilizzano il “personaggio eletto” a fini personali.
Questo accade a tutti i livelli, dal Comune al Parlamento.
Così vediamo enormi quantità di fondi indirizzati “a senso unico” e a nessun fine qualitativo,
vediamo “cose impossibili” in ogni altra democrazia (perché illegali) divenire realtà, vediamo “amministrazioni condivise” chiudersi a riccio e fare i propri comodi,
magari sconvolgendo il paese a danno e contro il volere della gente…
Vediamo promesse pubbliche dimenticate e “patti” presi al chiuso di una stanza
(lontano da occhi indiscreti) divenire “priorità” per un paese che di ben altro avrebbe bisogno.
Vidiamo “politicucci” affannarsi a difendere la propria “onorabilità” sulla convinzione che NOI SAREMMO COSTRETTI a considerarli “onesti” sino a prova contraria,
al massimo dementi ma non corrotti
(quando ne assaporiamo l’inadeguatezza degli atti, quando sappiamo di sforzi in uniche strane direzioni).
Saranno anche convinti che noi non abbiamo le prove se non per considerarli “inadeguati” ,
ma, comunque, in noi resta ferma la convinzione che, al contrario, corrotti lo siano… fino al midollo !
E’ mafia… a tutti i livelli.
Una MAFIA oramai data per scontata da cittadini ricattati da una vita
e che oramai non conoscono più il significato delle parole DIGNITA’, CULTURA, LEGALITA’, SOLIDARIETA’.
D’altra parte la gente è facilmente raggirabile poiché una vera cultura, oggi, è veramente difficile da possedere:
le scuole sono chiaramente superate (lente, macchinose, povere, inadeguate dalle elementari alle università),
le informazioni sulle televisioni sono FALSE, mistificate, addirittura inventate,
… i giornalisti (TUTTI eccetto pochi) sono “al soldo” del potente di turno e si massacrano le meningi quotidianamente facendo giochi di prestigio per difendere l’indifendibile…
i pochi non “assoldati” fanno chiaramente azione di clamoroso lecchinaggio per ingraziarsi il giullare e continuare a conservare una poltrona.
Per fortuna esiste INTERNET…e solo grazie ad esso possiamo mantenerci aggiornati su ogni cosa… ma con grande fatica.
Il giullare lustrato a leader infatti tenta in tutti i modi di impedire la libera circolazione delle informazioni anche su internet… per lui è oramai l’unico vero pericolo superstite.
Non giriamoci attorno: l’Italia NON è PIU’ una DEMOCRAZIA !!!
Non che lo sia mai stata in senso completo, ma attualmente non avrebbe più criterio alcuno per definirsi tale.
Un Paese in cui l’informazione è nelle mani di una sola persona,
dove si permette che vengano eletti Parlamentari di nessun merito e
dove i Sindaci (in barba alle promesse pre elettorali) si approcciano al potere come imperatori ignoranti ed arroganti …
non ha alcun diritto di essere definito DEMOCRATICO !
Solo pochi giornali sono sopravvissuti in maniera indipendente ed obiettiva al deleterio e vergognoso monopolio berlusconiano,
le radio e le tv si sono trasformate in organi di lecchinaggio e sponsorizzazione berlusconiana, superando ogni limite e disconoscendo qualsiasi pur becero concetto di dignità.
Non mi riferisco soltanto ai noti Fede, Vespa, Minzolini, ecc., ma anche in programmi minori come “Zapping” del vergognoso Forbice e tutti i varietà.
Tutto blindato in scabrosi slogan arcoreschi, tutte le voci di protesta o semplicemente di disaccordo vengogo scientificamente censurate, tagliate, chiuse all’istante senza vergogna alcuna.
Ma il popolo meno accorto non riesce a rendersi conto di quanto accade, il popolino sonnecchia tirando a campare… come da troppo tempo è abituato a fare.
In questa FINTA DEMOCRAZIA mascherata dietro culi e tette,
dietro le ragazzine scopate da “sua maestà il tappo”,
la Chiesa (‘sì pronta a massacrare le madri che per disperazione si sottopongono ad aborti e chi usa i preservativi per tutelare la propria salute) sottace, compie oniriche smorfie che lasciano allibiti, ma ingoia la tracotanza del ridicolo leader , accettando lo scambio del silenzio con interessanti favori economici.
…In questa FINTA DEMOCRAZIA l’opposizione (troppo simile alla maggioranza) nicchia… pensando che un domani potrebbe lei essere al posto del vergognoso individuo e non amerebbe le GIUSTE ed OPPORTUNE INTERCETTAZIONI.
In questo caos di sub-cultura ci si ingegna addirittura coniando nuovi sillogismi, nuovi termini, nuove culture politiche:
il mai sazio Casini infatti conia la “deriva laicista”, trasformando il pensiero laico in spregevole laicismo;
Berlusconi inventa il “comunismo” utilizzato come INSULTO, ed i bambini usati come fertilizzanti, si inventa la “privacy dei personaggi pubblici” (controsenso !) ed addirittura dei politici , giungendo così a blindare coloro che dovrebbero al contrario essere cristallini !!!
Ci si inventa l’ ”italianità dell’alitalia” , come l’indipendenza energetica con il nucleare (quando non possediamo un grammo di Uranio),
l’italianità delle banche (le banche straniere sono molto meno costose) e di ogni stronzata,
…in un mondo in cui siamo dipendenti “tutti da tutti”.
I nostri Computer sono forse italiani ?
L’Hi Fi e l’alta tecnologia lo sono forse ?
Ed il Petrolio ?
In un mondo dove nulla è oramai italiano ci si inventa l’italianità per poter meglio lucrare su ogni faccenda …
E gli idioti ci credono.
Gli IDIOTI…perché gli italiani sono in prevalenza IDIOTI (…intendiamoci… sono anche dementi, scarsamente acculturati, superficiali, stupidi, ecc.) e continuano a credergli.
Il venditore di tappeti continua a raggirare il popolino promettendo miracoli che si allontanano sempre di più…
ma i vecchi stanchi da 40 anni di politici corrotti ed i giovani rampanti diplomati nelle sue scuole per prestigiatori continuano a sostenerlo.
martedì 18 agosto 2009
Impuniti in Parlamento di Marco Travaglio
I due favoriti alla segreteria del Pd, Bersani e Franceschini, si stanno rivelando maestri di slalom. Qualunque questione divida i rispettivi schieramenti, anziché affrontarla, la dribblano.
Zitti e mosca sulla sentenza del Tar a proposito dell’ora di religione.
Zitti e mosca sull’inverecondo attacco di Nichi Vendola al pm che indaga su alcuni uomini della sua vecchia giunta: anzi, massima copertura all’inquisito numero uno, l’ex assessore Alberto Tedesco, sospettato di corruzione e dunque promosso senatore del Pd al posto del neo-europarlamentare Paolo De Castro.
E proprio sull’immunità parlamentare, ormai degenerata in spudorata impunità, piacerebbe sentire una parola chiara dagli aspiranti leader dell’opposizione.
Una parola che valga per tutti.
E non solo per gli inquisiti-impuniti di centrodestra.
Il Pd s’è stracciato le vesti il mese scorso, quando la maggioranza ha salvato dai loro processi Roberto Castelli (denunciato da Oliviero Diliberto per averlo accusato di far “sprangare la gente”) e Altero Matteoli (imputato per favoreggiamento di un prefetto in una sporca faccenda di abusi edilizi all’isola d’Elba), dichiarando “ministeriali” e dunque insindacabili i loro reati.
Ma negli stessi giorni il Pd s’è associato al Pdl e all’Udc per salvare alcuni politici trasversalmente coinvolti nello scandalo delle scalate bancarie del 2005 (Bpl-Antonveneta e Unipol-Bnl):
da tre anni i giudici di Milano chiedono al Parlamento di autorizzare l’uso delle telefonate intercettate sulle utenze degli scalatori che parlavano con deputati e senatori di destra e di sinistra. Per tre anni il Parlamento ha fatto melina, mentre quello europeo negava l’autorizzazione all’uso delle telefonate fra Consorte e D’Alema (favorevoli al colpo di spugna il Pd, l’Udc e il Pdl).
Il 22 giugno scorso il Senato ha fatto altrettanto con quelle di Luigi Grillo (Pdl) e Nicola Latorre (Pd): il primo già imputato in base ad altri elementi di prova nel processo Antonveneta;
il secondo sospettato di concorso nell’aggiotaggio di Consorte, ma imputabile solo in base alle sue conversazioni con l’ex patron di Unipol.
In pratica, il No del Senato ai giudici comporta che Latorre non potrà mai esser indagato per un grave reato finanziario solo perchè è senatore, e come tale “più uguale degli altri” dinanzi alla legge.
Come i maiali della “Fattoria degli animali”. Giornata radiosa quella del 22 giugno a Palazzo Madama: il Pd vota con Pdl e Udc per salvare Grillo, il Pdl e l’Udc votano col Pd per salvare Latorre.
Una mano lava l’altra (solo l’Idv vota contro per l’uno e per l’altro).
Ora, che il dalemiano Bersani non apra bocca sulla sconcezza che salva il dalemiano Latorre, è comprensibile.
Ma che taccia pure Franceschini è davvero curioso.
Anche perché, con l’aria che tira, per vincere le primarie basterebbe un programma di quattro parole: «Aboliamo l’immunità parlamentare».
17 agosto 2009
Zitti e mosca sulla sentenza del Tar a proposito dell’ora di religione.
Zitti e mosca sull’inverecondo attacco di Nichi Vendola al pm che indaga su alcuni uomini della sua vecchia giunta: anzi, massima copertura all’inquisito numero uno, l’ex assessore Alberto Tedesco, sospettato di corruzione e dunque promosso senatore del Pd al posto del neo-europarlamentare Paolo De Castro.
E proprio sull’immunità parlamentare, ormai degenerata in spudorata impunità, piacerebbe sentire una parola chiara dagli aspiranti leader dell’opposizione.
Una parola che valga per tutti.
E non solo per gli inquisiti-impuniti di centrodestra.
Il Pd s’è stracciato le vesti il mese scorso, quando la maggioranza ha salvato dai loro processi Roberto Castelli (denunciato da Oliviero Diliberto per averlo accusato di far “sprangare la gente”) e Altero Matteoli (imputato per favoreggiamento di un prefetto in una sporca faccenda di abusi edilizi all’isola d’Elba), dichiarando “ministeriali” e dunque insindacabili i loro reati.
Ma negli stessi giorni il Pd s’è associato al Pdl e all’Udc per salvare alcuni politici trasversalmente coinvolti nello scandalo delle scalate bancarie del 2005 (Bpl-Antonveneta e Unipol-Bnl):
da tre anni i giudici di Milano chiedono al Parlamento di autorizzare l’uso delle telefonate intercettate sulle utenze degli scalatori che parlavano con deputati e senatori di destra e di sinistra. Per tre anni il Parlamento ha fatto melina, mentre quello europeo negava l’autorizzazione all’uso delle telefonate fra Consorte e D’Alema (favorevoli al colpo di spugna il Pd, l’Udc e il Pdl).
Il 22 giugno scorso il Senato ha fatto altrettanto con quelle di Luigi Grillo (Pdl) e Nicola Latorre (Pd): il primo già imputato in base ad altri elementi di prova nel processo Antonveneta;
il secondo sospettato di concorso nell’aggiotaggio di Consorte, ma imputabile solo in base alle sue conversazioni con l’ex patron di Unipol.
In pratica, il No del Senato ai giudici comporta che Latorre non potrà mai esser indagato per un grave reato finanziario solo perchè è senatore, e come tale “più uguale degli altri” dinanzi alla legge.
Come i maiali della “Fattoria degli animali”. Giornata radiosa quella del 22 giugno a Palazzo Madama: il Pd vota con Pdl e Udc per salvare Grillo, il Pdl e l’Udc votano col Pd per salvare Latorre.
Una mano lava l’altra (solo l’Idv vota contro per l’uno e per l’altro).
Ora, che il dalemiano Bersani non apra bocca sulla sconcezza che salva il dalemiano Latorre, è comprensibile.
Ma che taccia pure Franceschini è davvero curioso.
Anche perché, con l’aria che tira, per vincere le primarie basterebbe un programma di quattro parole: «Aboliamo l’immunità parlamentare».
17 agosto 2009
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